Il diniego di condono edilizio è legittimo e vincolato quando l'immobile è stato realizzato in violazione di un vincolo di inedificabilità assoluta, in quanto l'art. 35, comma 17, della legge n. 47 del 1985 esclude espressamente la formazione del silenzio-assenso in tali ipotesi. Pertanto, il Comune non è tenuto a considerare il silenzio-assenso sull'istanza di condono presentata, essendo l'immobile escluso dalla possibilità di ottenere il condono ai sensi dell'art. 23, comma 11, della legge regionale siciliana n. 37 del 1985, che ha recepito la disciplina nazionale. Il diniego di condono, in tali casi, non costituisce un provvedimento di secondo grado, ma un atto legittimo e vincolato, non essendosi formato alcun silenzio-assenso sull'istanza originaria. Di conseguenza, le censure articolate dal ricorrente, basate sull'errata ricostruzione della formazione del silenzio-assenso, sono da ritenersi infondate.