Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11447 del 23 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:11447PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando l'agente pone in essere atti idonei e non equivoci diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, anche se l'evento letale non si verifica per cause indipendenti dalla sua volontà. L'idoneità e la non equivocità degli atti devono essere valutate in concreto, senza essere condizionate dagli effetti realmente raggiunti, in base alle condizioni umanamente prevedibili del caso particolare. Il dolo richiesto per il tentativo di omicidio può assumere la forma del dolo alternativo, quando l'agente accetta l'evento morte come possibile conseguenza della propria azione, pur non avendolo come scopo primario. In tal caso, la prova del dolo può desumersi da elementi esterni, come la natura dell'arma utilizzata, la parte del corpo colpita e la gravità delle lesioni prodotte. Il giudice di merito gode di ampio potere discrezionale nella valutazione delle circostanze attenuanti generiche, essendo sufficiente che motivi adeguatamente il diniego sulla base della gravità del fatto e del grado di colpevolezza dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4548/2009 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 04/02/2010,

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/02/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRATICELLI Mario che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS), per il tramite del suo difens…

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