La remissione di querela da parte della persona offesa dal reato, estinguendo l'azione penale, può essere validamente esercitata anche dagli eredi della persona offesa deceduta, purché tutti gli eredi vi consentano, in applicazione del principio di cui alla sentenza della Corte Costituzionale n. 151 del 1997 che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 156 c.p. nella parte in cui non attribuiva tale facoltà agli eredi. Il giudice, pertanto, nel valutare l'estinzione del reato per remissione di querela, deve accertare non solo la volontà della persona offesa in vita, ma anche il consenso di tutti i suoi eredi, non essendo sufficiente la mera dichiarazione della moglie superstite circa la presunta volontà del defunto di rimettere la querela. Il dubbio sull'estinzione del reato per remissione di querela deve riguardare l'incertezza sugli elementi fattuali, e non può essere risolto sulla base di attività post delictum non direttamente riconducibili alla persona offesa.