Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18664 del 11 maggio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:18664PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso si configura quando un soggetto, avvalendosi della propria fama criminale e della conseguente capacità di intimidazione, costringe taluno a consegnare una somma di denaro mediante minacce, anche implicite, di gravi conseguenze. Ai fini della sussistenza del reato, è sufficiente che il soggetto passivo abbia percepito chiaramente la caratura criminale dell'agente e la concreta possibilità di subire gravi pregiudizi in caso di mancata ottemperanza alla richiesta estorsiva, a prescindere dall'effettiva realizzazione di atti violenti o dannosi. L'elemento psicologico del reato è integrato dal dolo specifico di costringere la vittima alla consegna del denaro, senza che sia necessario dimostrare la piena consapevolezza dell'agente di agire secondo il metodo mafioso. Inoltre, il concorso nel reato di estorsione può configurarsi anche in capo a chi, pur non essendo l'autore materiale della condotta estorsiva, abbia comunque fornito un contributo, anche di natura meramente morale, alla realizzazione del fatto, purché tale apporto sia stato consapevole e volontario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. BORSELLINO M. - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluig - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

Dott. MINUTILLO TURTUR Marzia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
Avverso la sentenza resa il 26 novembre 2020 dalla Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BORSELLINO MARIA DANIELA;
Lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ROMANO GIULIO che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Milano, parzialmente riformando la sent…

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