Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48867 del 21 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:48867PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato di legittimità sulla motivazione della sentenza impugnata, deve limitarsi a verificare l'esistenza di un apparato argomentativo logico e complessivo sui vari punti della decisione, senza poter valutare l'adeguatezza o l'inconferenza fattuale delle argomentazioni utilizzate dal giudice di merito per sostenere il proprio convincimento, né la loro rispondenza alle acquisizioni processuali. La motivazione può essere censurata solo quando sia mancante, contraddittoria o manifestamente illogica, in modo macroscopicamente evidente, senza potersi estendere a una diversa valutazione del merito. Il giudice di legittimità, pertanto, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la logicità e la coerenza complessiva della motivazione, senza poter sindacare l'apprezzamento dei fatti e delle prove compiuto dal giudice di secondo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RO. LU. MO. MA. C/ N. IL (OMESSO);

1) PE. PA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 6421/2006 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 24/10/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/11/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' de…

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