Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14099 del 1 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:14099PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personali nei confronti di soggetti indiziati di appartenenza o partecipazione ad associazioni di tipo mafioso richiede un accertamento differenziato in relazione alla natura del vincolo associativo. Quando il proposto è qualificato come "partecipe" all'associazione mafiosa, la presunzione di attualità della pericolosità è operativa in ragione della tendenziale stabilità del vincolo associativo, purché tale presunzione sia validata da concreti elementi di fatto, tra cui assume particolare efficacia dimostrativa la sentenza definitiva di condanna per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. Tuttavia, anche in assenza di una condanna definitiva, il giudizio di pericolosità può fondarsi su elementi indiziari, anche emersi in processi conclusi con sentenza assolutoria, purché espressivi di una elevata pericolosità sociale. Diversamente, quando il proposto è qualificato come mero "appartenente" all'associazione mafiosa, la presunzione di attualità della pericolosità non opera e il giudizio di pericolosità deve essere fondato sulla valutazione complessiva di tutti gli elementi disponibili, quali la natura storica del gruppo criminale, il livello di coinvolgimento del soggetto nelle attività illecite, la tendenza del gruppo a mantenere intatta la propria capacità operativa e l'eventuale manifestazione di comportamenti denotanti l'abbandono delle logiche criminali. In ogni caso, il giudizio di pericolosità ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personali deve essere effettuato attraverso un accertamento prognostico, distinto e autonomo rispetto all'accertamento della responsabilità penale, potendo rilevare anche elementi probatori non sufficienti per una pronuncia di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Anton - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. ALMA Marco - Consigliere

Dott. SGADARI G. - Consigliere

Dott. RECCHIONE - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 29/10/2018 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere SANDRA RECCHIONE;
lette le conclusioni del PG G. Casella che concludeva per la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Palermo confermava la legittimita' del decreto che applicava al (OMISSIS) la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di anni q…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.