Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30987 del 9 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:30987PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene immobile disposto dal giudice penale è legittimo e l'indagato privo di titolo formale di assegnazione non ha diritto alla restituzione del bene, in quanto l'interesse tutelato dall'ordinamento in materia di impugnazioni reali è quello volto alla reintegrazione patrimoniale di chi abbia subito l'imposizione del vincolo. Pertanto, l'indagato, pur rientrando tra i soggetti legittimati a proporre richiesta di riesame ai sensi dell'art. 322 c.p.p., non può far valere un proprio interesse concreto ed attuale alla restituzione del bene, in assenza di un titolo formale che legittimi la sua occupazione. Il giudice penale è competente a valutare i presupposti del sequestro preventivo, fermo restando l'eventuale decisione del giudice amministrativo sull'esistenza di un diritto dell'indagato alla permanenza nell'immobile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Anton - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. BORSELLINO M. D. - Consigliere

Dott. PARDO Ignaz - Consigliere

Dott. MONACO M. M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/02/2018 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PARDO IGNAZIO;
sentite le conclusioni del PG Dott. PRATOLA GIANLUIGI, che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore avv.to (OMISSIS) che si riporta ai motivi chiedendone l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1.1. I Tribunale di ROMA, con ordinanza in data 22/02/2018, dichiarava inammissibile l…

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