Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6239 del 7 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:6239PEN

Massima

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Il reato di diffamazione sussiste quando, attraverso comunicazioni a terzi, si offende la reputazione altrui attribuendo fatti determinati, anche se non costituenti reato, idonei a ledere l'onore e il decoro della persona offesa. Ai fini della configurabilità del reato, è necessario che le espressioni diffamatorie siano ritenute offensive sulla base di un giudizio di valore che tenga conto del contesto in cui sono state pronunciate e della loro idoneità a ledere la reputazione della persona offesa. L'eventuale concessione di una provvisionale a favore della persona offesa non è impugnabile con ricorso per cassazione, in quanto tale statuizione non è suscettibile di passaggio in giudicato ed è destinata ad essere assorbita nella pronuncia definitiva sul risarcimento del danno.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERNARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO Paol - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS) e da (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del Tribunale di Milano - sezione distaccata di Cassano d'Adda della 26/05/2011;

visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

udita la relazione del consigliere dr. Paolo Antonio BRUNO;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dr. GERACI Vincenzo che ha chiesto l'annullamento senza rinvio per intervenuta prescrizione;

sentito, …

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