Il sequestro preventivo o probatorio può essere impugnato in Cassazione solo per violazione di legge, non per vizio di motivazione. La motivazione del provvedimento di sequestro deve essere logica, coerente e completa, tale da rendere comprensibile l'iter argomentativo seguito dal giudice, senza necessità di una valutazione approfondita del merito. Il mancato esame di specifici elementi difensivi, come estratti conto bancari, non integra un vizio di motivazione rilevante in Cassazione, se la motivazione complessiva risulta adeguata. Inoltre, il termine di dieci giorni per la decisione sull'istanza di riesame del sequestro, previsto dall'art. 324 c.p.p., non è perentorio, sicché il superamento di tale termine non determina automaticamente la caducazione del sequestro, purché la decisione intervenga comunque prima che il sequestro divenga inefficace per decorso del tempo. Il diritto di difesa non è leso dal semplice rinvio dell'udienza di riesame, se ciò non ha concretamente pregiudicato la possibilità di svolgere le proprie argomentazioni.