Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22386 del 24 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:22386PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, richiede la sussistenza di determinati elementi costitutivi: a) l'esistenza di un patto associativo, anche informale e non contestuale, tra almeno tre persone, avente ad oggetto un programma criminoso nel settore degli stupefacenti, da realizzare attraverso il coordinamento degli apporti personali; b) la disponibilità, con sufficiente stabilità, di risorse umane e materiali adeguate per l'attuazione del programma associativo; c) la consapevolezza di ciascun associato, almeno dei tratti essenziali del sodalizio, e la sua stabile messa a disposizione dello stesso. La condotta di "partecipazione" al sodalizio può realizzarsi in forme diverse, purché si traduca in un apprezzabile contributo alla realizzazione degli scopi dell'organismo, come desumibile da elementi fattuali quali i contatti continui tra gli spacciatori, i frequenti viaggi per i rifornimenti della droga, le basi logistiche, i beni necessari per le operazioni delittuose, le forme organizzative utilizzate, la commissione di reati rientranti nel programma criminoso e le loro specifiche modalità esecutive. La ripetuta commissione, in concorso con altri partecipi, di reati-fine dell'associazione può integrare indizi gravi, precisi e concordanti in ordine alla partecipazione al reato associativo, superabili solo con la prova contraria dell'assenza di un vincolo preesistente con i correi. L'aggravante dell'avere agito al fine di agevolare l'attività di un'associazione di tipo mafioso ha natura soggettiva, inerendo ai motivi a delinquere, e si comunica al concorrente che, pur non animato da tale scopo, sia consapevole della finalità agevolatrice perseguita dal compartecipe. Ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, il tempo trascorso dai fatti contestati non è di per sé rilevante, ove risulti che il soggetto abbia proseguito ad avere rapporti sia con i presunti sodali che con i clienti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VILLONI Orlando - Presidente

Dott. GIORDANO E.Anna - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - rel. Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS)
avverso l'ordinanza emessa il 28 luglio 2022 dal Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Debora Tripiccione;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto
generale, Nicola Lettieri, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udite le richieste del difensore, avv. (OMISSIS), che ha l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'o…

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