Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26348 del 14 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:26348PEN

Massima

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Il reato di abuso di ufficio finalizzato a procurare un ingiusto vantaggio ha natura monoffensiva, essendo individuabile nella sola Pubblica Amministrazione la persona offesa, a differenza dell'ipotesi alternativa di abuso diretto intenzionalmente ad arrecare ad altri un danno ingiusto, che ha invece natura plurioffensiva. Pertanto, il soggetto privato, che può eventualmente assumere la sola veste di danneggiato in forma indiretta, non è persona offesa dal reato e non è titolare dei diritti processuali di cui agli articoli 408, 409 e 410 c.p.p., non essendo legittimato né ad opporsi alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero, né a impugnare il successivo provvedimento di archiviazione adottato dal giudice per le indagini preliminari. L'interesse tutelato dalla norma incriminatrice è soltanto quello costituito dal buon andamento, dall'imparzialità e dalla trasparenza delle condotte dei pubblici ufficiali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccar - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS) - parte offesa;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto di archiviazione del 22/02/2017 del GIP presso il Tribunale di Vallo della Lucania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. SPINACI Sante, che ha richiesto che venga dichiarata l'inammissibilita' del ricorso.<…

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