Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40663 del 9 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:40663PEN

Massima

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La capacità di intendere e di volere, quale componente naturalistica della responsabilità penale, e la colpevolezza, quale coscienza e volontà del fatto illecito, esprimono concetti distinti e operano su piani diversi. Pertanto, la seminfermità mentale di cui all'art. 89 c.p. non esclude necessariamente la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, atteso che quest'ultimo rimane configurabile anche in presenza di una diminuita capacità di intendere e di volere, salvo che il vizio parziale di mente non incida in modo determinante sull'elemento psicologico, come nei reati a dolo specifico. Ciò in quanto l'imputabilità e la colpevolezza sono nozioni autonome, la cui valutazione deve essere condotta separatamente, con la priorità dell'accertamento dell'imputabilità rispetto a quello della sussistenza del dolo o della colpa. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la condotta di un soggetto affetto da vizio parziale di mente, è tenuto a verificare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, avendo riguardo alle concrete modalità di realizzazione del fatto e alle manifestazioni di volontà dell'imputato, senza che la diminuita capacità di intendere e di volere sia di per sé ostativa all'affermazione della responsabilità penale, salvo che non incida in modo determinante sull'elemento psicologico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Gi. Gi. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza 4 gennaio 2010 della Corte di appello di Roma che, in parziale riforma della sentenza 11 dicembre 2008 del G.U.P. del Tribunale di Velletri, ha ridotto la pena ad anni 1 e mesi 2 di reclusione, riducendo altresi' il ricovero in casa di cura e custodia ad un solo anno, per i reati di danneggiamento aggravato, resistenza a pubblico ufficiale ed altro.

Visti gli atti, il provvedimento impugna…

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