Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 11149 del 8 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:11149CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nei giudizi instaurati dal pensionato in opposizione alle richieste di restituzione di prestazioni previdenziali ritenute indebitamente erogate, l'onere di provare i fatti costitutivi del diritto a conseguire la prestazione contestata, ovvero l'esistenza di un titolo che consenta di qualificare come adempimento quanto corrisposto, grava esclusivamente sul pensionato, quale originario ricorrente. Pertanto, non spetta all'ente previdenziale, ma al pensionato, dimostrare che la prestazione erogata non riveste carattere di indebito. Tale principio si fonda sulla consolidata giurisprudenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, secondo cui l'oggetto della domanda in tali giudizi è la pretesa del pensionato alla prestazione, con conseguente attribuzione alla parte privata dell'onere di provare il fondamento del diritto vantato. L'ente previdenziale non è, dunque, gravato dall'onere di provare l'esistenza di un indebito oggettivo, essendo sufficiente che esso abbia contestato la spettanza della prestazione. Questo orientamento giurisprudenziale mira a realizzare un equo bilanciamento tra le posizioni delle parti, attribuendo al pensionato l'onere di dimostrare la legittimità della prestazione percepita, in considerazione della sua migliore conoscenza dei fatti costitutivi del proprio diritto. Tale impostazione consente, altresì, di evitare che l'ente previdenziale sia onerato di un'attività probatoria particolarmente gravosa, tenuto conto della complessità e della molteplicità delle situazioni reddituali e contributive dei propri iscritti. In conclusione, il principio affermato dalla sentenza in esame rappresenta un consolidato orientamento giurisprudenziale volto a definire in modo chiaro e coerente la ripartizione dell'onere probatorio nei giudizi aventi ad oggetto la ripetizione di prestazioni previdenziali ritenute indebitamente erogate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE L

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CURZIO Pietro - Presidente

Dott. ARIENZO Rosa - Consigliere

Dott. FERNANDES Giulio - Consigliere

Dott. GHINOY Paola - Consigliere

Dott. MAROTTA Caterina - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso 25333-2015 proposto da:
I.N.P.S. - ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ((OMISSIS)), in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA CESARE BECCARIA 29, presso la sede dell'AVVOCATURA dell'Istituto medesimo, rappresentato e difeso unitamente e disgiuntamente dagli avvocati (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS);
- ricorrente -
contro
(OMISSIS);
- intimato -
avverso la sentenza n. 1061/2015 della CORTE D'APPELLO di LECCE, depositata i…

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