Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16 del 2 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:16PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura quando il male viene indicato come certo e realizzabile ad opera del reo o di altri, ponendo la persona offesa nell'ineluttabile alternativa di far conseguire all'agente il preteso profitto o di subire il male minacciato. Pertanto, il criterio distintivo tra il reato di truffa e quello di estorsione, quando il fatto è connotato dalla minaccia di un male, risiede nel diverso modo di atteggiarsi della condotta lesiva e della sua incidenza nella sfera soggettiva della vittima. Ricorre la fattispecie di truffa se il male viene ventilato come possibile ed eventuale e comunque non proveniente direttamente o indirettamente da chi lo prospetta, in modo che la persona offesa non è coartata, ma si determina alla prestazione, costituente l'ingiusto profitto dell'agente, perché tratta in errore dall'esposizione di un pericolo inesistente. Si configura, invece, l'estorsione se il male viene indicato come certo e realizzabile ad opera del reo o di altri, poiché in tal caso la persona offesa è posta nell'ineluttabile alternativa di far conseguire all'agente il preteso profitto o di subire il male minacciato. Ai fini della consumazione del delitto di estorsione, rileva la consegna della cosa estorta da parte della persona offesa all'estorsore, a prescindere dall'intervento della polizia giudiziaria, in quanto il fatto che la vittima si adoperi affinché la polizia possa pervenire all'arresto dell'autore della condotta illecita non elimina lo stato di costrizione, ma si atteggia a reazione soggettiva della persona offesa allo stato di costrizione in cui essa versa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

Dott. PACILLI G. Anna R - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 491/2015 della Corte d'Appello di Venezia del 13.3.2015;
Visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
Udita nella pubblica udienza del 9.12.2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott.ssa Giuseppina Anna Rosaria Pacilli;
Udito il Sostituto Procuratore Generale in persona del Dott. BIRRITTERI Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udito il difensore avv. …

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