Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47917 del 11 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:47917PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra il reato associativo e i cosiddetti "reati fine" è configurabile solo quando sia accertato che questi ultimi erano già inseriti nel programma della serie indeterminata di reati prevista dagli associati al momento della costituzione del vincolo associativo ovvero della successiva adesione ad esso. Tale accertamento è necessario in quanto la continuazione rappresenta un'ipotesi eccezionale, che richiede la dimostrazione di un nesso di derivazione immediata e diretta tra il reato associativo e i singoli reati fine, tale da far ritenere che questi ultimi fossero già previsti e voluti sin dall'origine del sodalizio criminoso. In assenza di tale dimostrazione, il giudice non può riconoscere la continuazione tra il reato associativo e i reati fine, anche qualora le condotte delittuose siano temporalmente e spazialmente prossime.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 138/2011 TRIBUNALE di TARANTO, del 08/04/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE LOCATELLI;

lette le conclusioni del PG. Dott. Mura Antonio, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 8.4.2011 il Tribunale di Taranto, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava la richiesta presentata da (OMISSIS) di applicazione della…

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