Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 21262 del 21 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21262PEN

Massima

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Il reato di furto aggravato dall'uso di mezzi fraudolenti e dalla minorata difesa della vittima si configura quando l'appropriazione del bene avviene senza il consenso del soggetto passivo, attraverso artifici e raggiri che inducono la vittima in errore e ne ostacolano la possibilità di difesa, anche in ragione delle sue condizioni personali di debolezza psichica. In tali casi, la qualificazione giuridica del fatto come furto aggravato e non come truffa è corretta, in quanto il trasferimento del possesso del bene non avviene per effetto di un atto di disposizione volontario della vittima, ma per sottrazione "invito domino". L'intensità del dolo e il rilevante spessore criminale dimostrato dall'agente, anche in precedenti vicende analoghe, possono giustificare l'irrogazione di una pena adeguata ai criteri di cui all'art. 133 c.p., senza che ciò integri un vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZECCA Gaetanino - Consigliere

Dott. ROMIS Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BO. VI. , N. IL (OMESSO);

2) AT. RE. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 26/09/2005 CORTE APPELLO di ANCONA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. ROMIS VINCENZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del DR. Iacoviello F. M., che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;

Udito il difensore Avv. ((omissis)), in sos…

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