La dichiarazione sostitutiva di certificazione presentata per ottenere l'esenzione dal pagamento del ticket sanitario, contenente dati reddituali falsi, integra il reato di truffa o, in mancanza, il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, a prescindere dalla circostanza che la dichiarazione non sia stata resa dinanzi a pubblico ufficiale. Infatti, ai sensi del D.P.R. n. 445/2000, le dichiarazioni sostitutive sono considerate come effettuate dinanzi a pubblico ufficiale, essendo finalizzate all'ottenimento di benefici di natura assistenziale previsti dalla legge. Pertanto, la mera rappresentazione di dati mendaci, anche in assenza di ulteriori artifici o raggiri, è sufficiente a integrare la fattispecie delittuosa, in quanto l'erogazione del contributo pubblico (l'esenzione dal ticket) non dipende da una falsa rappresentazione dei presupposti da parte dell'ente erogatore, ma dalla semplice dichiarazione del richiedente, riservandosi eventualmente a una fase successiva le verifiche sulla effettiva sussistenza dei requisiti. Spetta al giudice di merito accertare, in concreto, se ricorrano gli estremi del delitto di truffa o, in alternativa, del reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, in relazione alle modalità di erogazione del beneficio da parte dell'ente pubblico.