Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10805 del 16 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:10805PEN

Massima

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Il verbale dell'interrogatorio di garanzia reso dall'indagato non rientra automaticamente tra gli atti sopravvenuti favorevoli di cui all'art. 309, comma 5, c.p.p., la cui mancata trasmissione al tribunale del riesame determina la perdita di efficacia della misura cautelare. Tale valenza può essere riconosciuta solo quando il contenuto dell'interrogatorio sia oggettivamente favorevole all'indagato, circostanza che deve essere specificamente indicata nel ricorso. Inoltre, l'obbligo di trasmissione non si estende agli atti già nella disponibilità della difesa, con la possibilità per il difensore di utilizzarli e produrli autonomamente nella richiesta di riesame o nell'udienza successiva. La mancata trasmissione di un atto richiamato dal pubblico ministero a sostegno della richiesta cautelare non determina di per sé la perdita di efficacia della misura, essendo necessario che tale atto contenga elementi oggettivamente favorevoli all'indagato e non già meramente contestativi delle accuse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto ex articolo 311 cod. proc. pen. da:

VA. Be. , nato in (OMESSO), indagato nel procedimento penale n. 6752/2010 R.G.N.R. - Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, attualmente sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere, giusta ordinanza del G.I.P. di Treviso del 17 novembre 2010;

avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale del riesame di Venezia il 3 dicembre 2010 (Procedimento penale n. 1705/2010 T.L.M.C.P.), la …

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