Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12493 del 17 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:12493PEN

Massima

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Il giudice della prevenzione, nell'applicare misure patrimoniali come la confisca, non può basarsi unicamente sulla mera appartenenza del proposto ad un'associazione mafiosa, ma deve accertare, attraverso elementi indiziari, che il patrimonio o i beni da sottoporre a confisca siano il frutto di attività illecite o il reimpiego di proventi di tali attività. A tal fine, occorre la prova che l'acquisto originario dei beni sia stato reso possibile dall'attività illecita del proposto, oppure che la crescita e l'accumulo di ricchezza da parte dell'impresa esercitata dal proposto sia stata concretamente agevolata dal suo sfruttamento della qualità mafiosa, attraverso il compimento di attività idonee ad imporre illecitamente l'impresa sul mercato. La semplice disponibilità del proposto ad entrare in rapporti d'affari con esponenti mafiosi non è sufficiente a giustificare l'ablazione del patrimonio, essendo necessarie manifestazioni concrete e dimostrabili della mafiosità del proposto, strumentali all'accumulazione illecita di ricchezza. Il giudice della prevenzione deve quindi fornire adeguata motivazione in ordine alla natura illecita della provenienza dei beni, non essendo sufficiente il mero accertamento dell'appartenenza del proposto ad un'associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 65/2011 CORTE APPELLO di PALERMO, del 19/12/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

Lette le conclusioni del Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte d'appello di Palermo, con decreto del 19-12-2012, depositato il 9/1/2013, a conferma di quello emesso dal locale Tribunale, ha dispo…

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