La concessione per lo sfruttamento di giacimenti di acque termali, al momento della scadenza, è soggetta all'obbligo di esperire una pubblica gara al fine di individuare il nuovo soggetto concessionario, in ossequio al principio di concorrenza e di tutela della par condicio tra gli operatori economici. Tuttavia, in attesa dell'approvazione del piano regionale delle acque minerali e termali, è consentito il rinnovo delle concessioni già rilasciate in passato e cessate da non più di due anni, purché sia comunque accertata la coltivabilità del giacimento anche con riferimento alle esigenze di tutela delle risorse. Tale disciplina transitoria mira a contemperare l'esigenza di garantire la continuità del servizio pubblico essenziale di sfruttamento delle acque termali con quella di assicurare il rispetto dei principi di concorrenza e di parità di trattamento tra gli operatori economici, in attesa dell'adozione di un quadro normativo organico e definitivo. Il rinnovo delle concessioni in essere, in via eccezionale e temporanea, rappresenta pertanto una soluzione di compromesso volta a evitare soluzioni di continuità nell'erogazione di un servizio pubblico essenziale, nelle more dell'espletamento della procedura di gara pubblica prevista a regime.