Cassazione penale Sez. V sentenza n. 53182 del 22 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:53182PEN

Massima

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Il delitto di minaccia grave, ai sensi dell'art. 612, comma 2, c.p., si configura quando la condotta intimidatoria, anche se genericamente espressa, è idonea a cagionare un effettivo turbamento psichico nella vittima, in considerazione delle modalità di realizzazione, della personalità dei soggetti coinvolti e delle circostanze del caso concreto, senza che sia necessario l'effettivo verificarsi di uno stato di intimidazione in capo al soggetto passivo. La minaccia non perde la sua rilevanza penale per il solo fatto di essere stata pronunciata al fine di prevenire un'azione ritenuta illecita da parte del minacciato, in assenza di una pronuncia giudiziale che accerti l'inadempimento di quest'ultimo, atteso che non può mai giustificarsi una minaccia di morte, seppur genericamente espressa, per tutelare interessi di natura meramente civilistica. Il mancato esperimento del tentativo di conciliazione nel processo dinanzi al giudice di pace, previsto dall'art. 29 del d.lgs. n. 274 del 2000, non comporta alcuna nullità, in quanto tale previsione non costituisce un obbligo, ma rientra nella discrezionalità del giudice, il quale non è tenuto a disporre il rinvio dell'udienza cui sia assente l'imputato. La determinazione della misura della pena, sia della pena base che dell'eventuale aumento per la continuazione, richiede una motivazione rafforzata, anche in relazione alla riduzione per le attenuanti generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto Luigi - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/10/2016 del GIUDICE DI PACE di COSENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANDREA FIDANZIA;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. FIMIANI PASQUALE, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.
Udito il difensore avv. (OMISSIS) insiste per accoglimento motivi di ricorso.
RITENUTO IN…

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