L'amministrazione può legittimamente revocare l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto qualora il titolare non abbia presentato nel termine assegnato l'attestazione di adeguata capacità finanziaria, configurando tale condotta una grave negligenza, anche ove l'attestazione sia successivamente prodotta con efficacia retroattiva. Inoltre, l'amministrazione può legittimamente revocare l'autorizzazione in caso di accertata recidiva, nell'arco del triennio, di violazioni delle disposizioni in materia di rilascio delle ricevute, ai sensi dell'art. 92, comma 3, del Codice della Strada, senza che rilevi la mera irregolarità gestionale, in quanto la legge prevede espressamente la sanzione della revoca dell'autorizzazione in caso di plurime violazioni. Il termine assegnato dall'amministrazione per la presentazione della documentazione, pur non essendo perentorio in mancanza di espressa previsione di legge, deve comunque essere rispettato, essendo onere del titolare dell'autorizzazione chiederne il prolungamento o la proroga in caso di impossibilità di adempiere tempestivamente. La revoca dell'autorizzazione, in tali ipotesi, costituisce un provvedimento vincolato, espressione del potere sanzionatorio dell'amministrazione, che non può essere sindacato in sede giurisdizionale ove risulti adeguatamente motivato e fondato sui presupposti di legge.