Il diritto di prelazione all'acquisto della proprietà o dell'usufrutto di un alloggio di servizio del Ministero della Difesa, previsto dall'art. 2, comma 628, della legge n. 244/2007, dall'art. 404 del d.p.r. n. 90/2010 e dall'art. 7 del d.m. 18 maggio 2010, si applica ai conduttori senza titolo e alle vedove, ma non ai figli dei medesimi, anche se residenti nell'alloggio. Pertanto, il Ministero della Difesa può legittimamente avviare il recupero coattivo dell'alloggio nei confronti del figlio del precedente assegnatario, una volta cessata la concessione, senza che ciò integri illogicità o carenza di motivazione, in quanto l'Amministrazione ha correttamente applicato la normativa di riferimento. L'art. 333, comma 6, del d.p.r. n. 90/2010, che differisce gli atti esecutivi al momento in cui insorga in altro personale titolo a usufruire dell'alloggio, non trova applicazione quando l'alloggio è in vendita e può essere assegnato a personale avente titolo ai sensi delle disposizioni invocate dal ricorrente.