Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 11974 del 2020

ECLI:IT:TARLAZ:2020:11974SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di rigetto della domanda di conversione del permesso di soggiorno da lavoro stagionale a lavoro subordinato è illegittimo qualora l'amministrazione si limiti a desumere la fittizietà del rapporto di lavoro dalla sola circostanza della condanna del datore di lavoro per violazione delle norme sull'immigrazione, senza svolgere alcun ulteriore accertamento in ordine all'effettività e alla continuità del rapporto di lavoro instaurato tra il lavoratore straniero e il datore di lavoro. In tali casi, l'amministrazione è tenuta a garantire il contraddittorio procedimentale con l'interessato, ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990, al fine di verificare concretamente la sussistenza dei requisiti per la conversione del permesso di soggiorno richiesta, senza poter fondare il provvedimento di rigetto su meri indizi di fittizietà del rapporto di lavoro. Inoltre, qualora il lavoratore straniero produca documentazione idonea a dimostrare l'effettività e la continuità del rapporto di lavoro, come le buste paga e il CUD, l'amministrazione è tenuta a valutare tali elementi probatori prima di adottare il provvedimento finale, non potendo esimersi dal compiere un'adeguata istruttoria e motivazione in ordine alla sussistenza dei requisiti per la conversione del permesso di soggiorno.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/11/2020

N. 11974/2020 REG.PROV.COLL.

N. 08105/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8105 del 2019, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato Elio Zappone, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Fondi, via Ponte Nuovo;

contro

Ministero dell'Interno, Questura Latina, Ufficio Territoriale del Governo Latina, in persona dei legali rappresentanti
pro tempore
, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso la sede della quale sono domiciliati
ex lege
in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'annullamento

- del decreto del 28 marzo 2019 emesso …

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