Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34416 del 28 agosto 2008

ECLI:IT:CASS:2008:34416PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di corruzione, nelle sue varie ipotesi, integra un reato a forma libera, plurisoggettivo, a concorso necessario, di natura bilaterale, che trae forza vitale e fondamento dal "pactum sceleris" tra privato e pubblico ufficiale (o incaricato di pubblico servizio). Il perfezionamento dell'illecito avviene alternativamente con l'accettazione della promessa o con il ricevimento effettivo dell'utilità. Ai fini della configurabilità del reato, è necessario accertare il nesso tra l'utilità e l'atto da compiere o compiuto da parte del pubblico ufficiale, verificando se il compimento dell'atto sia stato la causa della prestazione e dell'accettazione da parte del pubblico ufficiale e se l'atto sia o meno contrario ai doveri di ufficio. La mera dazione di utilità, anche se destinata all'ente pubblico di appartenenza del pubblico ufficiale, non è sufficiente a integrare il reato di corruzione in assenza di prova dell'accordo corruttivo. Inoltre, la violazione del divieto di concedere, offrire o promettere premi, vantaggi pecuniari o in natura, se non di valore trascurabile, nell'ambito dell'attività di informazione e presentazione dei medicinali svolta presso medici o farmacisti, integra la contravvenzione prevista dal D.Lgs. n. 219/2006, art. 123, distinta e autonoma rispetto al reato di corruzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI VERONA;

avverso la sentenza di proscioglimento, ex articolo 129 c.p.p., pronunciata il 14 marzo 2007 dal G.U.P. presso il Tribunale di Verona (n. 206/2007), con la quale, in sede di accoglimento della richiesta di applicazione pena, avanzata da:

GH. Ce., nata a (OMESSO) (funzionaria nell'organizzazione commerciale della Gl.), e' stato dichiarato "non doversi procedere nei suoi confronti perche' il fatto non sussiste", in ordine…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.