Il terzo creditore ipotecario, titolare di un diritto reale di garanzia su beni oggetto di confisca quale misura di prevenzione patrimoniale, ha l'onere di dimostrare di avere positivamente adempiuto con diligenza agli obblighi di informazione e di accertamento circa la effettiva posizione del soggetto nei cui confronti ha acquisito il diritto di garanzia, al fine di provare il proprio affidamento incolpevole. Tale onere probatorio grava sul creditore ipotecario anche qualora i flussi finanziari e le vicende patrimoniali del debitore, desumibili dalla mera lettura dei bilanci e della movimentazione bancaria, evidenzino anomalie e incongruenze tali da far emergere la non illibatezza dell'imprenditore e delle società del suo gruppo, di cui il creditore aveva o avrebbe dovuto avere contezza in ragione della durata e dell'intensità dei rapporti economici intercorsi. In tali ipotesi, il mancato assolvimento di tale onere probatorio da parte del creditore ipotecario legittima il rigetto della sua richiesta di revoca o di dichiarazione di inopponibilità del provvedimento definitivo di confisca, in quanto prevalente l'interesse pubblico sotteso alla misura di prevenzione patrimoniale rispetto alla tutela del diritto di garanzia del privato, salva la possibilità per quest'ultimo di provare la propria buona fede.