Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32040 del 23 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:32040PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis c.p. può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari che, valutati complessivamente e in modo unitario, siano idonei a far ritenere l'effettivo e stabile inserimento del soggetto nel contesto organizzativo e criminale del sodalizio, anche attraverso condotte di mero ausilio e sostegno, purché espressive di una consapevole e volontaria adesione ai fini e ai metodi dell'associazione. A tal fine, non è necessario che il contributo del singolo partecipi direttamente all'attività operativa dell'organizzazione, essendo sufficiente che il suo apporto si manifesti in forme diverse, quali la condivisione di informazioni, la cura di interessi economici, il mantenimento di contatti e relazioni con gli altri affiliati, il tentativo di rassicurare o monitorare l'atteggiamento di esponenti di vertice, purché tali condotte siano riconducibili al contesto associativo e rivelino una stabile e consapevole compenetrazione del soggetto nel tessuto organizzativo del sodalizio. Inoltre, la valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. non richiede necessariamente la prova di specifici reati-scopo, essendo sufficiente l'accertamento di un concreto pericolo derivante dalla capacità intimidatrice del gruppo criminale, desumibile anche da elementi di contesto e dal modus operandi dell'associazione, a prescindere dalla realizzazione di singoli delitti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria C. - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera Maria - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. MAGI Raffael - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1147/2012 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 19/12/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELLO MAGI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. P. Gaeta, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. In data 24.12.2012 il Tribunale distrettuale del Riesame di Reggio Calabri…

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