Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria giurisdizione, può nominare un Commissario ad acta al fine di garantire l'esecuzione di una propria precedente sentenza, qualora il soggetto originariamente individuato per tale compito rinunci all'incarico. Il Commissario ad acta, nominato in sostituzione, è tenuto a provvedere in modo pieno ed integrale all'esecuzione delle statuizioni contenute nelle sentenze, esibendo gli atti richiesti entro il termine assegnato. Tale nomina è disposta dal Tribunale al fine di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale e il rispetto del principio di legalità dell'azione amministrativa, superando eventuali comportamenti dilatori o ostativi da parte della pubblica amministrazione. La massima si fonda sui principi di effettività della tutela giurisdizionale, buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione, nonché sul dovere di esecuzione delle sentenze da parte della stessa. Il Tribunale, nell'individuare il nuovo Commissario ad acta, tiene conto delle specifiche competenze e capacità richieste per l'espletamento dell'incarico, al fine di garantirne la concreta e tempestiva attuazione. La nomina del Commissario ad acta rappresenta uno strumento di giustizia amministrativa volto ad assicurare l'adempimento degli obblighi derivanti da una pronuncia giurisdizionale, superando eventuali inerzie o rifiuti della pubblica amministrazione, in ossequio ai principi di effettività della tutela e di legalità dell'azione amministrativa.