Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36076 del 27 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:36076PEN

Massima

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Il reato di diffamazione mediante pubblicazione di immagini su internet è integrato anche quando il contenuto delle immagini, pur non essendo osceno o volgare, risulta comunque lesivo della reputazione della persona ritratta, in quanto indebitamente inserito in un contesto tale da implicare una valutazione negativa sulla stessa. Pertanto, la pubblicazione su un sito web di fotografie di persone, ottenute mediante fotomontaggio che ne altera il contenuto originario inserendole in un contesto di oscenità e volgarità, integra il delitto di diffamazione, a prescindere dalla presenza o meno di commenti da parte dei visitatori del sito, essendo sufficiente che le immagini siano visibili e accessibili al pubblico. La mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche, in presenza di precedenti penali e in assenza di altri elementi favorevoli, non è censurabile in sede di legittimità, in quanto rientra nel potere discrezionale del giudice di merito di valutare la sussistenza di tali circostanze. Inoltre, la sanzione amministrativa irrogata all'imputato non integra una violazione del divieto di bis in idem, in assenza di prova della definitività della stessa e della sua natura sostanzialmente penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. MOROSINI Maria E. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/12/2016 della Corte di appello di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Barbara Calaselice;
udito il pubblico ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Lecce, con la sentenze impugnata, ha parzialmente riformato la senten…

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