Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28824 del 2 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:28824PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza è il seguente: La nozione di continuazione di cui all'art. 81, comma 2, c.p. presuppone l'anticipata e unitaria ideazione di più violazioni della legge penale, già insieme presenti alla mente del reo nella loro specificità, almeno a grandi linee, diversa da una mera inclinazione a reiterare nel tempo violazioni della stessa specie. La prova di tale congiunta previsione si ricava da indici esteriori ritenuti significativi, quali la tipologia dei reati, il bene giuridico offeso, le condotte poste a fondamento delle diverse condanne, le loro modalità di commissione, la causale delle violazioni, la loro omogeneità, la sistematicità, il contesto spaziale e il contenuto intervallo temporale. Tali fattori devono essere oggetto di una considerazione complessiva orientata alla verifica se, effettivamente, i reati commessi nel corso del tempo siano stati unitariamente deliberati dall'autore. Pertanto, il riconoscimento della continuazione tra più reati non può prescindere da una valutazione unitaria di tutti gli elementi indicativi di un disegno criminoso preordinato, a differenza di una mera reiterazione di condotte della stessa specie, anche se dovuta a una determinata scelta di vita o a un programma generico di attività delittuosa da sviluppare nel tempo secondo contingenti opportunità. Il mero dato oggettivo della omogeneità delle condotte e della vicinanza temporale non è di per sé sufficiente, dovendosi altresì accertare l'effettiva unità di intento criminoso sottesa alla commissione dei diversi reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/06/2018 del GIP TRIBUNALE di BRESCIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. BIANCHI MICHELE;
lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza depositata in data 2.7.2018 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brescia, quale giudice dell'esecuzione, ha, in parziale accoglimento della richiesta pr…

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