Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22858 del 30 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:22858PEN

Massima

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Il reato di minaccia grave si configura quando le espressioni utilizzate, anche in relazione alle circostanze di fatto, sono idonee a causare effetti intimidatori sulla vittima, a prescindere dal verificarsi in concreto del turbamento psichico. Pertanto, frasi come "ti rovinero' la vita...cerchero' di bruciarti, d'infangarti con i tuoi amici...rovinero' la mia esistenza per cercare di rovinare la tua", rivolte al termine di una relazione sentimentale non accettata dall'imputato, integrano il reato di minaccia grave, a prescindere dalla concreta capacità dell'agente di realizzare le minacce. Inoltre, il giudice di merito, nel rideterminare la pena a seguito della declaratoria di prescrizione di un reato, deve effettuare il giudizio di comparazione tra la pena prevista per il reato più grave e le attenuanti generiche già concesse, al fine di irrogare la pena detentiva o pecuniaria più favorevole all'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazi - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 702/2010 CORTE APPELLO di CATANIA, del 14/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito, per la parte civile, Avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza…

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