Il comportamento ingiurioso di un militare nei confronti di un superiore, pur essendo accertato e consapevole, può essere escluso dalla punibilità ai sensi dell'art. 131-bis c.p. quando le espressioni offensive, seppur gravi, siano state pronunciate in un contesto di contrasto per ragioni di servizio e non vi siano elementi che dimostrino una volontà di offendere la dignità e l'onore del superiore. In tali casi, il giudice deve valutare la lieve entità del fatto, l'occasionalità della condotta, l'assenza di precedenti specifici a carico dell'imputato e il suo grado di responsabilità, al fine di escludere la punibilità per particolare tenuità del fatto. Tuttavia, la condanna alle spese processuali del primo grado di giudizio non può essere disposta nei confronti dell'imputato prosciolto ai sensi dell'art. 131-bis c.p., in quanto ciò violerebbe il principio di cui all'art. 592 c.p.p., comma 1.