Il silenzio serbato dal soggetto responsabile rispetto ad una Richiesta di Verifica e Certificazione (RVC) ai fini del rilascio dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE) non produce l'effetto del silenzio assenso, permanendo il potere del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) di valutare la richiesta e determinarsi attraverso l'adozione di un provvedimento espresso. La normativa di settore, in particolare il D.M. 28 dicembre 2012 e le Linee Guida approvate con delibera AEEG n. 9/2011, non contemplano alcuna ipotesi di silenzio assenso in relazione al rilascio dei TEE, essendo tale procedimento riconducibile alla materia ambientale, per la quale l'art. 20, comma 4, della legge n. 241/1990 esclude l'applicazione dell'istituto del silenzio assenso. Pertanto, il mancato rispetto del termine di 60 giorni previsto per il rilascio della certificazione non determina la formazione di un provvedimento tacito di accoglimento della RVC, permanendo il potere del GSE di valutare la richiesta e adottare un provvedimento espresso di accoglimento o di rigetto. Inoltre, il provvedimento finale di diniego può contenere precisazioni e puntualizzazioni rispetto ai motivi già indicati nel preavviso di rigetto, senza che ciò integri una violazione del contraddittorio procedimentale, purché si rimanga entro i confini già tracciati con la comunicazione dei motivi ostativi e non vengano introdotti nuovi e diversi profili di criticità non previamente sottoposti al contraddittorio.