Tribunale Amministrativo Regionale Toscana - Firenze sentenza n. 510 del 2013

ECLI:IT:TARTOS:2013:510SENT

Massima

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Il provvedimento di annullamento in autotutela di un condono edilizio rilasciato in precedenza è legittimo qualora il fabbricato oggetto del condono si trovi in un'area soggetta a vincolo idraulico di inedificabilità assoluta, in quanto ricadente nella fascia di rispetto di un corso d'acqua, in quanto l'interesse pubblico alla corretta manutenzione degli argini per fini di pubblica incolumità prevale sul legittimo affidamento del privato nel mantenimento del condono. L'annullamento in autotutela di un provvedimento favorevole al privato è consentito quando sussistano ragioni di interesse pubblico, quali la tutela di beni primari come l'incolumità pubblica, che rendono doveroso l'esercizio del potere di autotutela da parte della Pubblica Amministrazione, anche in presenza di un legittimo affidamento del privato. Pertanto, il Comune è legittimato ad annullare in autotutela il condono edilizio precedentemente rilasciato, qualora accerti che il fabbricato oggetto del condono si trovi in un'area soggetta a vincolo idraulico di inedificabilità assoluta, in quanto ciò è necessario per garantire la corretta manutenzione degli argini e la pubblica incolumità, prevalendo tale interesse pubblico sul legittimo affidamento del privato nel mantenimento del condono. La sussistenza di un vincolo di inedificabilità assoluta sull'area, dovuto alla vicinanza a un corso d'acqua, costituisce un vizio originario del titolo edilizio, che legittima l'Amministrazione a esercitare il potere di autotutela, annullando il condono precedentemente rilasciato, anche in presenza di un legittimo affidamento del privato, in quanto l'interesse pubblico alla tutela dell'incolumità pubblica e alla corretta manutenzione degli argini prevale sul diritto del privato. L'annullamento in autotutela di un provvedimento favorevole al privato è consentito quando sussistano ragioni di interesse pubblico, quali la tutela di beni primari come l'incolumità pubblica, che rendono doveroso l'esercizio del potere di autotutela da parte della Pubblica Amministrazione, anche in presenza di un legittimo affidamento del privato. Pertanto, il Comune è legittimato ad annullare in autotutela il condono edilizio precedentemente rilasciato, qualora accerti che il fabbricato oggetto del condono si trovi in un'area soggetta a vincolo idraulico di inedificabilità assoluta, in quanto ciò è necessario per garantire la corretta manutenzione degli argini e la pubblica incolumità, prevalendo tale interesse pubblico sul legittimo affidamento del privato nel mantenimento del condono. La sussistenza di un vincolo di inedificabilità assoluta sull'area, dovuto alla vicinanza a un corso d'acqua, costituisce un vizio originario del titolo edilizio, che legittima l'Amministrazione a esercitare il potere di autotutela, annullando il condono precedentemente rilasciato, anche in presenza di un legittimo affidamento del privato, in quanto l'interesse pubblico alla tutela dell'incolumità pubblica e alla corretta manutenzione degli argini prevale sul diritto del privato.

Sentenza completa

N. 01424/2010
REG.RIC.

N. 00510/2013 REG.PROV.COLL.

N. 01424/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1424 del 2010, proposto da: ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Firenze, via ((omissis)) 20 nonchè dall'avv. Duccio M. Traina, con domicilio eletto presso ((omissis)) in Firenze, via Lamarmora, 14;

contro

Comune di Firenze, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto in Firenze, Palazzo Vecchio – piazza della Signoria;

nei confronti di

Provincia di Firenze, in persona del Presidente p.t.;

per l'annullamento,

previa sospensione dell…

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