Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4062 del 29 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:4062PEN

Massima

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La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per il delitto di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. opera non solo al momento dell'adozione del provvedimento genetico della misura, ma anche nelle successive vicende che attengono alla permanenza delle esigenze cautelari. Tale presunzione può essere superata solo quando sia dimostrato che l'associato ha stabilmente rescisso i suoi legami con l'organizzazione criminosa, essendo onere del giudice di merito dare atto dell'inesistenza di elementi idonei a vincere tale presunzione. La sopravvenienza di una sentenza di condanna in primo grado per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p. costituisce una preclusione processuale alla rivalutazione della gravità degli indizi in sede di riesame della misura cautelare, in assenza di una diversa contestazione del fatto addebitato e di nuovi elementi di fatto, trattandosi di una decisione che contiene una valutazione nel merito così incisiva da assorbire in sé l'apprezzamento dei gravi indizi. Pertanto, il giudice di merito, nel confermare la misura cautelare della custodia in carcere applicata all'esito del giudizio di primo grado e della condanna per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p., non è tenuto a una nuova valutazione del quadro indiziario, essendo sufficiente il richiamo alla presunzione di adeguatezza della sola custodia in carcere prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p., salvo che non siano allegati elementi idonei a vincere tale presunzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1347/2014 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 22/12/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MICCOLI GRAZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. DELEHAYE Enrico, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
Per il ricorrente, l'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
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