Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che il potere di annullamento delle autorizzazioni paesaggistiche, previsto dall'art. 159 del D.Lgs. n. 42/2004 nel testo originario, spetta alla Soprintendenza e non al Ministero, in quanto la norma deve essere interpretata in modo sistematico, nell'ambito del riparto di competenze all'interno dell'Amministrazione interessata. Ciò in quanto, già in vigenza dell'art. 151 del D.Lgs. n. 490/1999, poi sostituito dall'art. 159 del D.Lgs. n. 42/2004, il potere di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica era attribuito alla Soprintendenza, dovendo intendersi per "Ministero" la struttura ministeriale nel suo complesso di articolazioni centrali e periferiche. Inoltre, alla data rilevante, la competenza in questione era espressamente attribuita al Soprintendente dall'art. 14, comma 3, del D.P.R. n. 441/2000, recante norme di organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali, di modo che la Soprintendenza poteva legittimamente segnalare l'esigenza di autorizzazione paesaggistica, ai sensi dell'art. 146 del D.Lgs. n. 42/2004.