Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25371 del 2 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25371PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: L'istituto della continuazione postula che l'agente si sia rappresentato e abbia unitariamente deliberato, almeno nelle loro linee essenziali, una serie di condotte criminose, e non si identifica con il programma di vita delinquenziale del reo, che esprime invece l'opzione dello stesso a favore della commissione di un numero non predeterminato di reati. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel valutare l'applicabilità della continuazione, deve accertare se le singole condotte delittuose siano state effettivamente preordinate e programmate dall'agente sin dal momento della commissione del reato precedente, escludendo tale vincolo laddove emerga che i reati, pur essendo stati commessi in tempi ravvicinati, non siano espressione di un unitario disegno criminoso, ma piuttosto riflettano un programma di vita delinquenziale non predeterminato. La motivazione del provvedimento che nega l'applicazione della continuazione deve risultare esauriente e immune da vizi logici e giuridici, essendo precluso al giudice di legittimità una rilettura degli elementi di fatto e una rivalutazione delle circostanze, che rientrano nella sfera di discrezionalità del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi - rel. Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/05/2020 del TRIBUNALE di TORINO;
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. ((omissis)), Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso, con ogni conseguente statuizione.
RITENUTO IN FATTO
1. Con atto rivolto al Tribunale di Torino, in funzione di giudice dell'esecuzione, veniva richiesta, nell'interesse di (OMI…

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