Cassazione penale Sez. III sentenza n. 9084 del 3 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:9084PEN

Massima

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Il giudice, nell'ammettere l'imputato all'oblazione ai sensi dell'art. 162-bis c.p. per contravvenzioni punite con pene alternative, è tenuto ad accertare anche d'ufficio che siano state eliminate, o siano comunque venute meno, le conseguenze dannose o pericolose del reato, ostative all'accoglimento della domanda, giustificando il suo convincimento con una seppur succinta motivazione. La permanenza di conseguenze dannose o pericolose del reato eliminabili da parte del contravventore integra condizione ostativa alla speciale oblazione, sicché il giudice deve verificare tale aspetto, anche in assenza di specifica eccezione della parte, al fine di valutare la sussistenza dei presupposti per l'ammissione all'oblazione. Ove il reato risulti estinto per prescrizione, il giudice di legittimità non è tenuto a rilevare eventuali vizi motivazionali o nullità della sentenza impugnata, essendo comunque tenuto a dichiarare l'estinzione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - rel. Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Lecce;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/07/2018 del Tribunale di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Antonella Di Stasi;
letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Francesca Costantini, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza…

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