Il termine di trenta giorni per la presentazione dell'istanza di rescissione del giudicato decorre dalla conoscenza del procedimento e non dalla conoscenza dei contenuti del provvedimento da rescindere, in quanto la decorrenza iniziale di tale termine, previsto a pena di inammissibilità, è legata alla conoscenza del procedimento e non all'esercizio dell'attività difensiva. Tuttavia, l'istanza di rescissione del giudicato può essere presentata personalmente dal condannato ovvero dal difensore munito di procura speciale autenticata nelle forme di cui all'articolo 583 c.p.p., comma 3, rappresentando tale procura una vera e propria condizione di legittimazione. Pertanto, il difensore non munito di specifica procura per proporre ricorso per cassazione avverso il provvedimento che ha dichiarato inammissibile l'istanza di rescissione del giudicato, è privo di legittimazione soggettiva, determinando l'inammissibilità del ricorso.