Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 53649 del 28 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:53649PEN

Massima

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Il reato di sottrazione e dispersione di beni pignorati di cui all'art. 388, comma 3, c.p. si configura quando il custode autorizzato al trasporto e alla custodia di beni pignorati li sottrae e li disperde, essendo sufficiente l'accertamento della mancanza dei beni nel luogo in cui il custode era tenuto a conservarli, senza che sia necessario dimostrare la consapevolezza del custode circa l'effettivo asporto. Tuttavia, la concessione del beneficio della non menzione della condanna nel certificato penale non può essere negata sulla base di una precedente condanna per un reato successivamente depenalizzato, in quanto tale condanna non può più essere considerata ostativa ai sensi dell'art. 175 c.p. Analogamente, la subordinazione della sospensione condizionale della pena al pagamento di una provvisionale in favore della parte civile non può essere disposta quando la condanna è relativa a un reato successivamente depenalizzato, in quanto tale condizione non può più trovare applicazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - rel. Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/11/2016 della Corte di appello di Trieste;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIORDANO Emilia Anna;
udita la richiesta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. TAMPIERI Luca, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio con applicazione del beneficio della non menzione della condanna e rigetto nel resto;
udito p…

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