Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso i provvedimenti di annullamento di titoli edilizi relativi alla demolizione e ricostruzione di un immobile, afferma che: 1. La demolizione di un edificio classificato dal Piano di Governo del Territorio come avente "valore estetico, culturale, ambientale" non può essere disposta in modo indiscriminato, ma deve essere conformata al fine di preservare gli aspetti ritenuti meritevoli di tutela, anche in applicazione della disciplina urbanistica che consente interventi di recupero e valorizzazione dell'esistente. 2. L'interesse pubblico alla conservazione di parti dell'edificio, in ragione del suo valore paesaggistico, può prevalere sull'interesse del privato alla demolizione integrale e alla ricostruzione, laddove quest'ultima sia ritenuta non conforme al contesto urbano dalla competente Commissione per il Paesaggio. 3. In tale contesto, l'Amministrazione può legittimamente disporre l'annullamento in autotutela dei titoli edilizi già rilasciati, ove ritenga prevalente l'interesse pubblico alla salvaguardia di parti dell'edificio, senza che ciò integri un'illegittima contraddizione con la previsione urbanistica che consente la demolizione degli edifici abbandonati e degradati. 4. La diffida del Comune al proprietario di provvedere alla messa in sicurezza dell'immobile, in ragione del suo stato di precarietà statica, è legittima e non può ritenersi ineseguibile, atteso il dovere del proprietario di mantenere l'edificio in condizioni tali da non arrecare rischi per l'incolumità pubblica e privata.