La revoca di una concessione demaniale per sopravvenute ragioni di pubblico interesse, ai sensi dell'art. 27, comma 3, del Regolamento Regionale n. 1/2022, è legittima quando l'amministrazione concedente motiva adeguatamente tale provvedimento, anche per relationem, richiamando le esigenze istituzionali dell'amministrazione subentrante, come l'esigenza di razionalizzare i propri presidi sul territorio e di riallocare un centro sportivo in un comprensorio demaniale già sede di altre strutture dell'amministrazione, senza che il concessionario uscente possa contestare la natura "istituzionale" di tali finalità, in assenza di elementi idonei a confutare la motivazione fornita. Il provvedimento di revoca per sopravvenute ragioni di pubblico interesse, previsto dall'art. 27, comma 3, del Regolamento Regionale n. 1/2022, non è soggetto ai limiti temporali di cui all'art. 21-nonies della Legge n. 241/1990, concernente l'annullamento d'ufficio di provvedimenti amministrativi illegittimi, in quanto la revoca per motivi di interesse pubblico sopravvenuti costituisce una fattispecie distinta, espressamente disciplinata dalla normativa regionale, che non richiede l'accertamento di vizi originari del provvedimento concessorio. L'amministrazione concedente, nel revocare la concessione demaniale per sopravvenute ragioni di pubblico interesse, non è tenuta a illustrare in modo particolarmente dettagliato e convincente tali ragioni, essendo sufficiente una motivazione che faccia riferimento, anche per relationem, agli atti e alle esigenze dell'amministrazione subentrante, senza che il concessionario uscente possa contestare la natura "istituzionale" di tali finalità, in assenza di elementi idonei a confutare la motivazione fornita.