Il Sindaco, ai sensi dell'art. 3, comma 16, della legge n. 94/2009, può disporre la chiusura temporanea di un esercizio commerciale per un periodo non inferiore a 5 giorni in caso di accertata occupazione abusiva di suolo pubblico, a prescindere dall'avvenuto ripristino dello stato dei luoghi, in quanto tale sanzione inibitoria ha carattere vincolato e non meramente eventuale o sussidiaria rispetto alla misura restitutoria. Tale potere sindacale, finalizzato alla tutela della sicurezza, della vivibilità e del decoro urbano, è legittimamente esercitabile anche in assenza di situazioni di contingibilità ed urgenza, in quanto la norma in questione contiene una tipizzazione del relativo presupposto e modalità applicative, rispettando così entrambe le declinazioni del principio di legalità (legalità-indirizzo e legalità-garanzia) enucleate dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 115/2011. Pertanto, l'irrogazione della sanzione interdittiva, in quanto atto vincolato, non necessita di specifica motivazione in ordine alla sussistenza dei relativi presupposti, essendo essa desumibile dalla delibera giuntale che ha previamente individuato le esigenze di interesse pubblico sottese all'adozione di tale misura, né richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento, in quanto la partecipazione del privato non avrebbe comunque inciso sul contenuto sostanziale della determinazione finale.