Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, afferma che in caso di interventi edilizi realizzati in difformità dal titolo abilitativo, l'Amministrazione comunale è legittimata ad adottare un ordine di demolizione, senza che sia necessaria una previa verifica circa la possibilità di applicare la sanzione pecuniaria sostitutiva, in quanto tale valutazione attiene alla sola fase esecutiva del provvedimento demolitorio. Inoltre, nel valutare la legittimità dell'ordine di demolizione, il giudice amministrativo deve considerare l'insieme degli interventi realizzati in assenza o in difformità dal titolo edilizio, senza limitarsi al singolo abuso, essendo irrilevante che le difformità volumetriche siano contenute entro il limite del 2% rispetto al titolo originario, in quanto la normativa non prevede tale soglia di tolleranza. Pertanto, il provvedimento comunale di demolizione delle opere abusive è legittimo qualora risulti accertata la difformità degli interventi realizzati rispetto al titolo edilizio originario, senza che l'Amministrazione sia tenuta a verificare preventivamente la possibilità di applicare la sanzione pecuniaria sostitutiva, essendo tale valutazione rimessa alla sola fase esecutiva del provvedimento.