Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 1394 del 2013

ECLI:IT:TARNA:2013:1394SENT

Massima

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Il procedimento di espropriazione per pubblica utilità, una volta attivato dall'Amministrazione mediante l'adozione di atti che esercitano il pubblico potere, come la dichiarazione di pubblica utilità e il decreto di esproprio, rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, anche quando si lamenti formalmente l'occupazione di aree non comprese nell'ambito della procedura espropriativa, in quanto in realtà si contesta il contenuto effettivo degli atti e degli accordi posti in essere nel corso del procedimento ablatorio. In tale ambito, il comportamento dell'Amministrazione che abbia emanato una valida dichiarazione di pubblica utilità ed un legittimo decreto di occupazione d'urgenza senza tuttavia adottare il provvedimento definitivo di esproprio nei termini previsti dalla legge, deve essere qualificato come "illecito permanente", nella cui vigenza non decorre la prescrizione, in quanto manca l'effetto traslativo della proprietà. Pertanto, il soggetto privato del possesso può agire nei confronti dell'ente pubblico senza dover sottostare al termine prescrizionale quinquennale decorrente dalla trasformazione irreversibile del bene, con l'unico limite temporale rinvenibile nell'eventuale acquisto della proprietà per usucapione ventennale da parte dell'ente pubblico. Le garanzie di partecipazione del privato al procedimento espropriativo, volte ad assicurare il contraddittorio e la formazione di una più completa e razionale volontà dell'Amministrazione, rivestono la dignità giuridica di principio generale dell'ordinamento, con carattere eccezionale di ogni disposizione derogatoria che escluda o limiti tale diritto. Pertanto, l'Amministrazione deve garantire adeguata pubblicità e informazione ai soggetti interessati, anche mediante avvisi pubblici, al fine di consentire la loro partecipazione al procedimento. Nell'ambito del procedimento di espropriazione per pubblica utilità, l'Amministrazione può legittimamente procedere alla rettifica ed integrazione dei precedenti decreti di esproprio, senza che ciò renda necessaria la precisazione ex novo dei requisiti di fatto e di diritto già esplicitati in precedenza, purché la modifica interessi solo l'area prevista nel primo intervento ablativo e il manufatto realizzato non interessi altra nuova area. Infine, la competenza a rilasciare l'autorizzazione unica per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili spetta esclusivamente alla Regione (o alla Provincia delegata), quale unico Ente competente all'adozione di tale atto provvedimentale, senza che il Comune possa autonomamente adottare atti di sostanziale diniego, in quanto ciò vanificherebbe la ratio della disciplina normativa che prevede un procedimento unificato.

Sentenza completa

N. 06608/2011
REG.RIC.

N. 01394/2013 REG.PROV.COLL.

N. 06608/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6608 del 2011 proposto dal Sig. ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)) e con domicilio eletto presso lo studio dell’ Avv. Ruggiano in Napoli, via C.Poerio 5;

contro

Regione Campania in persona del Presidente P.T., rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)) e con domicilio eletto in Napoli, via S. Lucia, 81 presso l’Avvocatura Regionale;

nei confronti di

((omissis)) S.p.A., rappresentata e difesa dagli avv. ((omissis)), Wladimiro Troise Mangoni e ((omissis)) e con domicilio eletto presso quest’ultima in Napoli, via Posillipo 394;

per l'annullamento

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