Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 22542 del 25 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:22542CIV

Massima

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Il diritto di proprietà, tutelato erga omnes, costituisce il fondamento dell'azione di rivendicazione, con la quale il proprietario può agire per ottenere la restituzione del bene detenuto sine titulo da terzi. Tale azione si distingue dall'azione personale di restituzione, che presuppone invece l'esistenza di un precedente rapporto obbligatorio tra le parti, come la locazione o il comodato, e mira all'adempimento dell'obbligo di restituire il bene. Pertanto, quando l'attore agisce per ottenere il rilascio di un immobile detenuto dal convenuto in assenza di qualsiasi titolo legittimante, la domanda deve essere qualificata come azione di rivendicazione, con il conseguente onere probatorio a carico dell'attore di dimostrare il proprio diritto di proprietà sul bene. Il giudice, nel qualificare la domanda, non è vincolato dalle espressioni utilizzate dalla parte, ma deve accertare il contenuto sostanziale della pretesa, desumibile non solo dal tenore letterale degli atti, ma anche dalla natura delle vicende rappresentate e dalle precisazioni fornite nel corso del giudizio, nonché dal provvedimento concretamente richiesto, nel rispetto dei limiti della corrispondenza tra chiesto e pronunciato e del divieto di sostituire d'ufficio un'azione diversa da quella esercitata. Ove l'attore abbia agito in rivendicazione, lamentando la detenzione sine titulo del bene da parte del convenuto, il giudice non può fondare il rigetto della domanda sulla mancata espressa richiesta di una statuizione negativa sulla sussistenza di un titolo legittimante la detenzione, essendo tale questione implicita nella domanda di rilascio. Inoltre, la parte attrice può proporre in via alternativa o subordinata sia l'azione reale di rivendicazione, sia l'azione personale di restituzione, senza che ciò integri una domanda nuova inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIARINI ((omissis)) - Presidente

Dott. SCODITTI Enrico - Consigliere

Dott. FIECCONI Francesca - Consigliere

Dott. SCRIMA Antonietta - rel. Consigliere

Dott. PORRECA Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso 23103-2015 proposto da:
AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI AGRIGENTO, in persona del Direttore Generale Dott. (OMISSIS), elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), rappresentata e difesa dall'avvocato (OMISSIS) giusta procura speciale a margine del ricorso;
- ricorrente -
contro
(OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS);
- intimati -
avverso la sentenza n. 1423/2014 della CORTE D'APPELLO di PALERMO, depositata il 15/09/2014;
udita la relazione della caus…

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