Consiglio di Stato sentenza n. 5443 del 2002

ECLI:IT:CDS:2002:5443SENT

Massima

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La proroga dei termini per l'espropriazione e l'occupazione di urgenza di un'opera pubblica è un istituto di carattere eccezionale, ancorato all'esistenza di obiettive difficoltà al compimento di atti espropriativi non dipendenti dalla volontà dell'ente espropriante. La legittimità della proroga richiede: 1) l'identità fra l'autorità che stabilì i termini originari e quella che dispone la proroga; 2) l'individuazione di cause di forza maggiore o altre ragioni indipendenti dalla volontà dei concessionari che giustifichino la proroga; 3) l'identità fra il progetto originario e quello da realizzarsi a seguito della proroga. La proroga deve essere motivata e non è sufficiente l'indicazione che il protrarsi delle procedure non consente il rispetto dei termini originariamente fissati, se tale circostanza è imputabile all'amministrazione. La mera difficoltà attuativa o esecutiva, la lunghezza delle procedure o il ritardo nell'immissione in possesso non costituiscono di per sé ragioni idonee a giustificare la proroga. La comunicazione di avvio del procedimento di proroga è necessaria, in quanto la proroga è un sub-procedimento autonomo capace di ledere in via diretta la sfera giuridica del proprietario. In caso di illegittimità della proroga, il proprietario ha diritto al risarcimento del danno commisurato al valore venale del bene alla data di scadenza dell'occupazione legittima, oltre agli interessi e alla rivalutazione monetaria. Non sono invece risarcibili le voci di danno ulteriori, quali le spese di sistemazione, i mancati raccolti e i maggiori oneri di coltivazione, in quanto non conseguenze dirette ed immediate dell'occupazione appropriativa.

Sentenza completa

FATTO
La ricorrente in primo grado Azienda Agricola Guidi è proprietaria di aree site nel Comune di Codigoro, interessate dall'occupazione di urgenza alla quale l'ATI Bonatti era stata autorizzata, fino al 20/7/2000 dal Prefetto di Ferrara, in funzione della realizzazione di opere civili, di armamento e segnalamento del raccordo ferroviario Codigoro - stabilimento Falco di Pomposa, come da progetto esecutivo approvato con D.M. Trasporti 21/7/1996 e dichiarazione di p.u. indifferibilità ed urgenza, di cui al precedente D.M. Trasporti 21 luglio 1995.
Avverso tale decreto prefettizio gli interessati proponevano ricorso avanti al ((omissis)) - Bologna, respinto con sentenza n. 773/1997; nelle more i lavori venivano sospesi dal maggio del 1997 al settembre del 1997, per poi riprendere all'indomani della pubblicazione della sentenza.
Con lettera del 26/4/2000 vaniva comunicata l'avvenuta pubblicazione, presso il Comune di Codigoro, dei piani particellari e de…

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