Il provvedimento di decadenza dall'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica (ERP) adottato dalla pubblica amministrazione per mancata stabile occupazione dello stesso, ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. d) della legge regionale Toscana n. 96/1996, rientra nell'ambito dell'attività amministrativa vincolata e configura una posizione di interesse legittimo del beneficiario, soggetta alla giurisdizione del giudice amministrativo. Tale provvedimento di decadenza, pur essendo conseguente alla verifica dell'assenza di determinati requisiti, non integra una situazione di diritto soggettivo, in quanto l'assegnazione dell'alloggio ERP è subordinata al mantenimento di specifiche condizioni da parte dell'assegnatario. L'Amministrazione, nel procedimento di verifica della permanenza dei requisiti, è tenuta a garantire il contraddittorio e a motivare adeguatamente il provvedimento finale, anche ai sensi dell'art. 21-octies della legge n. 241/1990, senza che ciò comporti necessariamente l'annullamento dell'atto per vizi procedimentali, qualora emerga comunque la carenza dei presupposti per il mantenimento dell'assegnazione. La mancata stabile occupazione dell'alloggio ERP, accertata dall'Amministrazione attraverso elementi oggettivi, quali la residenza anagrafica in altro Comune e l'assenza di mobilio e di effettiva abitazione, legittima il provvedimento di decadenza, nonostante le giustificazioni e la documentazione prodotta dall'assegnatario, qualora queste non siano ritenute sufficienti ed idonee a dimostrare la stabile occupazione dell'alloggio. In tali casi, il Giudice Amministrativo non può sostituire la propria valutazione a quella dell'Amministrazione, se non in presenza di palesi errori o irragionevolezza.