Consiglio di Stato sentenza n. 2759 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:2759SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate senza il prescritto permesso di costruire, in quanto atto vincolato e rigidamente ancorato al ricorrere dei relativi presupposti di fatto e di diritto, non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono la rimozione dell'abuso, diverse da quelle inerenti al mero ripristino della legalità violata. Tale principio non ammette deroghe neppure nell'ipotesi in cui l'ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell'abuso e il trasferimento non denoti intenti elusivi dell'onere di ripristino. L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, pertanto, è un provvedimento vincolato che non necessita di una puntuale motivazione in ordine all'interesse pubblico sotteso, essendo sufficiente il mero accertamento della realizzazione dell'abuso edilizio, a prescindere dalla responsabilità del soggetto destinatario dell'ordine e dal tempo trascorso dalla sua esecuzione. Tale principio si applica anche nel caso di opere edilizie realizzate in epoca remota, senza alcun titolo abilitativo, in quanto la mera vetustà dell'abuso non è idonea a far sorgere un affidamento tutelabile né a escludere l'interesse pubblico al ripristino della legalità violata.

Sentenza completa

Pubblicato il 08/05/2018

N. 02759/2018REG.PROV.COLL.

N. 05236/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5236 del 2012, proposto da Comune di Napoli, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati Giuseppe Dardo, Fabio Maria Ferrari, Anna Pulcini ed Antonio Andreottola, con domicilio eletto presso lo studio Gian Marco Grez in Roma, corso Vittorio Emanuele II, 18;

contro

Ciro Sessa quale erede di Anna Maria Guidetti, rappresentato e difeso dall'avvocato Eugenio Campese, con domicilio eletto presso lo studio Alessandra Cardelli in Roma, via Gregorio Ricci Curbastro, 34/A4;

per la riforma

della sentenza del T.a.r. per la Campania – Sede di Napoli, Sezione IV n. 238 del 1…

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