Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3501 del 31 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:3501PEN

Massima

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Il dolo del reato di danneggiamento aggravato può essere desunto dalla corretta valutazione delle circostanze di fatto emerse nel corso del dibattimento, quali la capacità di intendere e di volere dell'imputato al momento del fatto, la coscienza e volontà della condotta, la rappresentazione e volizione dell'evento dannoso, anche in assenza di specifici disturbi psichici incidenti sulle capacità cognitive e volitiva. L'assenza dei presupposti per l'applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto può essere rilevata implicitamente dalla motivazione con cui il giudice ha considerato gli indici di gravità oggettiva del reato e il grado di colpevolezza dell'imputato, ai fini della congruità del trattamento sanzionatorio o della valutazione di equivalenza tra circostanze attenuanti e aggravanti. La reiterazione di condotte socialmente devianti, come desumibile dal certificato del casellario giudiziale, esclude la particolare tenuità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/7/2020 della Corte di appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. Massimo Perrotti;
lette le conclusioni scritte prodotte dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Lignola Ferdinando, che ha chiesto dichiararsi la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Bologna, con la sentenza ind…

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